Personaggi | 27 maggio 2024, 15:00

Gianmarco Bagutti: il tour estivo, un disco live e un festival sulla neve

Ospite della rubrica "Un caffè con l'artista" il musicista e imprenditore piacentino si racconta, tra ricordi e progetti futuri: "La cosa a cui tengo di più è essere un buon padre"

Gianmarco Bagutti: il tour estivo, un disco live e un festival sulla neve

Figlio d'arte, musicista, è approdato quasi per caso sul prestigioso palco dell'Orchestra Italiana Bagutti che oggi guida con passione, dedizione e un occhio particolare ai dettagli, tecnici e musicali, che sono ormai diventati un marchio di fabbrica.

E' un'intervista sincera, a tratti intima, quella che Gianmarco Bagutti ha concesso a Clara Taormina e alla sua rubrica "Un caffè con l'artista" che continua a proporre esclusivi e interessanti incontri con i big della musica da ballo, in onda martedì 28 maggio alle 8.10 e in replica alle 17.

Si comincia dagli inizi, nel vero senso della parola:

"Sono nato nella musica. Mia mamma era in un locale da ballo quando è stata portata dall'autista di mio padre in ospedale per partorire. Poi da ragazzino ho iniziato a studiare musica, prima da un maestro privato, chitarra e teoria solfeggio e poi mi sono iscritto al conservatorio facendo pianoforte, strumento che adoro.

Però non vedevo la musica come il mio futuro perché soffrivo nel vedere mio padre sempre assente per il suo lavoro. Senonché, dopo Liceo scientifico e Conservatorio, mi sono iscritto a Giurisprudenza e in quel periodo mio padre partiva con il tour estivo e aveva bisogno di un responsabile che curasse la parte tecnica. Per me era arabo, ma mi sono rimboccato le maniche ed è iniziato il mio lavoro in orchestra.

Ho cercato di imparare tutti gli aspetti del tour. Dapprima mi occupavo della parte tecnica, poi ho iniziato a salire sul palco fino a diventare il frontman del gruppo."

Quanto è importante la formazione musicale?

"E' importantissima perchè se vuoi gestire i cantanti e dare consigli al gruppo devi essere preparato musicalmente. E poi la parte del palco è fondamentale perché il palco ogni giorno ti insegna qualche cosa. Quando pensi di avere in pugno la situazione arriva il concerto dove ti trovi un po' spiazzato e quindi fai un bagno di umiltà un passo indietro.

Il palco è un lavoro duro e tosto perché ti fa veramente conoscere tutti gli aspetti; noi i ruoli li facciamo tutti, dal guidare l'automezzo a montare e smontare gli strumenti, e poi le pubbliche relazioni."

E come padre, come ti consideri?

"Beh, sicuramente sono molto più presente di come è stato mio padre nei miei confronti. A me è mancata molto la figura paterna. Per fortuna ho avuto tantissimo da mia mamma e dal mio fratello maggiore che ha fatto un po' le veci di papà, che invece era sempre via a fare concerti e anche quando era fermo non aveva tanta voglia di stare a casa. Quindi io sono l'esatto contrario, sono un papà estremamente attento, presente in tutto.

Seguo i miei figli in tutto, a scuola, nello sport, nelle attività. Sono esigente ma allo stesso tempo coccolone. Pretendo che loro facciano bene a scuola e nello sport."

E come marito? Sei romantico?

"Sì, sono un romanticone. Mi ricordo le date, adoro le sorprese, farle più che riceverle."

Ma avrai qualche difetto...

"Sono rompiballe, a volte sono troppo pretenzioso e meticoloso. Quando mi alzo con l'umore nero chi mi è accanto deve lasciarmi sbollire per almeno 30 minuti, altrimenti si litiga.

E' poi la mia mania di perfezionismo. Vedo i dettagli e non mi accontento mai.  A volte penso che chi non ha questo problema vive meglio e ha meno cose da fare."

E' vero, forse tu vivi di più lo stress, ma chi assiste a un tuo spettacolo dice 'wow'

"Sì certo. Però c'è da considerare sempre che io devo fare il calcolo con il budget, con il personale che ho e con i tempi di montaggio che ho. Quindi devo riuscire a fare il meglio in un tempo e con un personale ridotto perché le nostre produzioni non si possono paragonare a quelle dei grandi concerti che si muovono con 200 persone al seguito. Noi abbiamo 15 persone tra musicisti e tecnici, quindi si deve rendere al massimo con quello che si ha."

Ma come vivi il turn-over dei tuoi artisti? Quando un cantante se ne va cosa succede?

"Da un lato è uno stimolo perché quando se ne va una figura brava, scatta la molla per scovarne altre valide e cambiare anche il repertorio. Perché quando entra un nuovo cantante puoi inserire canzoni nuove, vai a toglierne di altre che facevi già. Da un lato uno stimolo, dall'altro devi fare un po' i conti con i leoni da tastiera che sui social esprimono il loro dissenso.

I nuovi entranti all'inizio non piacciono mai. Poi, col tempo, vengono apprezzati e torna tutto bello finchè non se ne va qualcun'altro. E' una ruota che gira, ci fai il callo e ti fai scivolare addosso le parole dei cretini e le critiche cattive."

Progetti per il futuro prossimo?

"Nascerà una produzione live con cover italiane e qualche canzone targata Bagutti eseguite live in concerto, quindi senza studio di registrazione. In questo prodotto verranno inseriti poi 5 o 6 brani inediti, quindi con un pacchetto molto differente dal solito. Anche perché noi durante i concerti proponiamo diverse canzoni italiane che piacciono tantissimo al pubblico a partire dagli anni 70, 80 fino arrivare al 2020, quindi abbiamo pensato di riproporle in versione live e sul nostro ultimo lavoro discografico.

Sto poi ultimando il nuovo palco per il tour che debutterà a metà giugno con la prima grande data in provincia di Perugia

Infine sto organizzando un festival meraviglioso che si terrà sulla neve a Pejo in Trentino del 16 all'11 gennaio 2025, in cui curerò tutto quanto, dalle escursioni all'organizzazione della giornata."

Insomma non ci resta che invitarvi all'ascolo dell'intervista martedì 28 maggio alle 8.10 (e in replica alle 17).

L'integrale sarà poi disponibile nella sezione Podcast nella app di Radio Liscio o cliccando qui sotto.

il podcast di Gianmarco Bagutti

Redazione Radio Liscio